Dubai è una delle destinazioni più attraenti per chi desidera avviare un'attività o operare come libero professionista grazie al suo sistema fiscale vantaggioso e alla facilità di apertura di un'attività.
La possibilità di aprire una partita IVA a Dubai permette di beneficiare di un regime fiscale competitivo, con imposte molto più basse rispetto a quelle italiane e con un accesso facilitato ai mercati internazionali.
Tuttavia, è fondamentale comprendere i requisiti legali e fiscali per evitare problemi con le autorità locali e con l'Agenzia delle Entrate italiana. In questo articolo analizzeremo i passaggi per aprire una partita IVA a Dubai, i vantaggi e i possibili rischi fiscali.
Indice
Cos'è la partita IVA a Dubai
A Dubai non esiste il concetto di partita IVA come in Italia, ma per operare legalmente è necessario ottenere una licenza commerciale rilasciata dal Dubai Department of Economic Development (DED) per le società Mainland o da una delle Free Zone Authorities.
Una volta ottenuta la licenza, è possibile registrarsi per la VAT (Value Added Tax) presso la Federal Tax Authority (FTA), obbligatoria per le aziende che superano un fatturato annuo di 375.000 AED.
Tipologie di licenze commerciali disponibili
Per operare a Dubai, è necessario scegliere una delle seguenti licenze:
- Licenza commerciale: per attività di trading e vendita di beni.
- Licenza professionale: per liberi professionisti e consulenti.
- Licenza industriale: per attività di produzione e manifattura.
- Licenza freelance: per singoli professionisti che operano nei settori creativi, digitali o consulenziali.
La scelta della licenza dipende dal tipo di attività che si intende svolgere e dalla struttura societaria desiderata.
Requisiti per aprire una partita IVA a Dubai
Per avviare un'attività e registrarsi per la VAT a Dubai, è necessario soddisfare alcuni requisiti fondamentali:
- Sede legale: obbligatoria per tutte le imprese registrate nella Mainland e nelle Free Zone.
- Business Plan: richiesto per la registrazione in alcune Free Zone.
- Capitale minimo: varia a seconda della Free Zone scelta.
- Soglia di fatturato: obbligo di registrazione VAT per imprese con un fatturato annuo superiore a 375.000 AED.
Procedure per ottenere la partita IVA
- Scelta della giurisdizione: decidere se aprire l'attività nella Mainland o in una Free Zone.
- Registrazione della società: presso il Dubai DED o l'autorità della Free Zone scelta.
- Ottenimento della licenza commerciale: in base alla tipologia di attività.
- Apertura di un conto bancario aziendale: necessario per operare finanziariamente a Dubai.
- Registrazione per la VAT: se il fatturato supera la soglia di registrazione.
Tassazione e vantaggi fiscali
Dubai offre un sistema fiscale vantaggioso rispetto all'Italia:
- Nessuna imposta sul reddito personale per i residenti.
- Imposta sulle società del 9% solo per aziende con profitti superiori a 375.000 AED.
- VAT al 5%, tra le più basse al mondo.
- Nessuna imposta su dividendi, capital gains o royalties.
Rischi fiscali e compliance internazionale
Sebbene Dubai offra un sistema fiscale vantaggioso, è fondamentale rispettare le normative internazionali per evitare problemi con l'Agenzia delle Entrate italiana. Secondo la normativa italiana, chi mantiene legami economici e personali con l'Italia potrebbe essere considerato fiscalmente residente in Italia, con l'obbligo di dichiarare tutti i redditi globali. Per evitare contestazioni fiscali, è consigliabile:
- Cancellarsi dall'Anagrafe italiana e iscriversi all'AIRE.
- Dimostrare una reale presenza a Dubai con contratti d'affitto, bollette e conti bancari.
- Seguire le disposizioni della Convenzione contro la doppia imposizione tra Italia e Emirati Arabi.
Conclusione
Aprire una partita IVA a Dubai offre numerosi vantaggi fiscali e opportunità di business, ma richiede una corretta pianificazione per evitare problemi con il fisco italiano.
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